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CAMBIO DI STAGIONE

PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO


Dal 21 ottobre al 17 dicembre 2011
Inaugurazione giovedì 20 ottobre 2011 ore 18.00


PREVIEW PER LA STAMPA
mercoledì 19 ottobre 2011, ore 13.00

Museo Pecci Milano
Ripa di Porta Ticinese, 113 - Milano


Cambio di stagione è il titolo del nuovo progetto espositivo con cui inaugurerà l'attività autunnale del Museo Pecci Milano, giovedì 20 ottobre 2011.

Il progetto, a cura di Stefano Pezzato, è concepito per presentare altre opere provenienti dalla collezione del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo quelle proposte nella serie introduttiva e progressiva di Invito al viaggio. Affronta il tema imprescindibile dell'energia e delle sue fonti (acqua, sole, nucleare) nell'intento di sollecitare riflessioni, al di là dei clamori mediatici suscitati dai referendum popolari della primavera scorsa, collegate piuttosto alle conseguenze della guerra in Libia e della crisi economica che investono direttamente l'attualità culturale e sociale del nostro paese.

L'esposizione si svilupperà attraverso un inedito percorso di ricerche e sperimentazioni artistiche internazionali che investigano e manifestano approcci possibili al tema dell'energia, ponendo questioni piuttosto che offrire risposte sull'utilizzo e consumo di risorse energetiche, sul rapporto fra elementi naturali e artificiali, o fra interessi individuali e universali, sulle connessioni e interferenze dell'uomo col mondo.

Il percorso includerà la dinamica di "penetrazione della luce attraverso le superfici" del Filtro (1959) di Francesco Lo Savio, che indaga la relazione fisica e simbolica fra spazio e luce; la visualizzazione dello schema a "quinconce" (usato nella disposizione delle piante al fine di mantenerle sempre esposte al sole) associata da Marco Bagnoli all'evocazione del concetto di soglia, di apertura e per estensione di comprensione e conoscenza nella Città del Sole (1987-1997); la "convivenza impossibile tra povertà del naturale e ricchezza cangiante del tecnologico" proposta da Fabrizio Plessi nel progetto Tempo liquido (1989), concepito per il consorzio industriale Prato Trade; l'esperienza compiuta a Chernobyl per esorcizzare lo spettro di una futura catastrofe atomica, come catarsi della memoria dei bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki, sviluppata da Kenji Yanobe in Atom Suit Project. Antenna of the Earth (2000-2001).

Proseguirà quindi attraverso il tentativo emblematico di "appropriazione" del sole riflesso sull'acqua, immagine speculare e nel contempo materiale proposta da Alberto Moretti nel film Il magico è la scienza della jungla (1974); l'azione rituale di spogliazione ed immersione effettuata da Ulan Djaparov e intitolata E la nave va... (2003), che lascia dietro di sé solo una traccia indivuale destinata a dissolversi nell'universo; l'utilizzo di dati scientifici collegati da Perzi (Oleg Petrenko e Ludmilla Skripkina) a un sistema di distribuzione esterno per rappresentare metaforici Tempi di esposizione che provocano identici annerimenti (1990); la presentazione trasparente, diretta di assorbimento, conduzione ed emissione di energia in Cubo (1987-1991) di Bernhard Rüdiger.

Comprenderà inoltre la metafisica rilevazione solare Tra eclissi (2000) di Bruno Conte; l'espansione e moltiplicazione di "luci" nella notte di Landscape (2006) di Marco Neri; l'imprevedibile sismografia che rompe l'ordinato rigore scientifico nell'opera Senza titolo 4 (2004) di Esther Stocker; l'uso del corpo come "teatro anatomico" per disperdere il rapporto sensoriale col mondo in Skin of the Soul II (1995) di Chris Sacker.

Con il progetto Cambio di stagione il Museo Pecci Milano propone un'ulteriore tappa di approfondimento e valorizzazione delle opere raccolte nella collezione museale in oltre vent'anni di attività, in vista della loro futura esposizione permanente negli spazi rinnovati del Centro Pecci di Prato, il Museo regionale per l'arte contemporanea dove sono attualmente in corso i lavori di ampliamento progettati dallo studio olandese NIO Architecten e finanziati dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato.

Comunicato stampa, lista completa degli artisti e immagini in alta risoluzione disponibili su
http://www.studiopesci.it/index.php?show=elenco&id=1044



Ufficio stampa
Centro Pecci

Silvia Bacci, s.bacci@centropecci.it
Ivan Aiazzi, i.aiazzi@centropecci.it
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Prato
Tel. +39 0574 531828 | Fax +39 0574 531901
www.centropecci.it

Ufficio stampa
nazionale

Studio Pesci di Federico Palazzoli
Via San Vitale, 27 – Bologna
Tel. +39 051 269267 | Fax +39 051 2960748
info@studiopesci.it | www.studiopesci.it

CARLO FEI. DOPPIA ESPOSIZIONE n. 6


Dal 21 ottobre al 10 dicembre 2011
Inaugurazione giovedì
20 ottobre 2011 ore 18.00


PREVIEW PER LA STAMPA
Mercoledì 19 ottobre, ore 13.00

Museo Pecci Milano
Ripa di Porta Ticinese, 113 – Milano

 

Il Museo Pecci Milano, spazio espositivo distaccato del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dal 20 ottobre al 10 dicembre 2011 presenta il progetto speciale di Carlo Fei intitolato Doppia esposizione 6.

Il progetto espositivo per il Museo Pecci Milano rappresenta il sesto capitolo di una serie inaugurata da Fei presso lo spazio Zelle Arte Contemporanea di Palermo nel 2008, e sintetizzata nel concetto ambivalente di Doppia esposizione, intesa come proposta del suo lavoro fotografico e come intervento ambientale che assume a propria volta valore di opera.

Nella sede milanese del Museo Pecci la duplicità del progetto è sottolineata dalla collocazione dei lavori alle due estremità dello spazio espositivo, corrispondenti alle opposte polarità su cui Fei ha concentrato la propria ricerca dal 1998, e inoltre dalla presenza di due serie distinte di lavori, Project Val di Luce (2007-2010) e Papaveri (2011).

Project Val di Luce include il lavoro fotografico, con la sua prerogativa di fissare il momento, e una riflessione sulla "realtà" e sull'impossibilità di arrestare il flusso continuo di vita e morte. Lo sguardo sul paesaggio e la "natura" di tale sguardo, inteso come rivelazione dell'essenza astratta della fotografia in quanto negazione dell'elemento fenomenico, conduce Fei all'unione dialettica dell'apparenza e della sostanza (acqua, terra), della luce e dell'oscurità (Black Light), del positivo e del negativo (Né più né meno).

Il soggetto ripreso è un "pretesto", come afferma Fei, per intraprendere un'indagine sull'idea stessa che sottende all'immagine: un attraversamento o shining, di cui il bagliore sfolgorante della luce è la metafora significativa; un'immersione nella totalità avvolgente dell'oscurità che sottrae il discorso sulla fotografia alla sua stessa presenza, evidenziata dalla simultanea disposizione degli elementi naturali dentro le forme simboliche del positivo e del negativo. L'esito finale della fotografia è l'irriconoscibilità della rappresentazione che sprofonda nell'abisso dilagante del nero e, d'altra parte, approda all'apparizione sfolgorante del bianco ripetuta all'infinito nel video Di oscuri siti (2010) della durata di appena 13 secondi.

Papaveri è l'ultima serie fotografica realizzata da Fei, in un personale tributo al testo musicale di Fabrizio De Andrè: “Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall'ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi”.

Ciascun fiore si staglia nitido su fondo nero, ingigantito nella scala e inesorabilmente fissato al punto in cui l'immagine della vita e della morte che esso incarna coincidono e si confondono fra loro, per ribadire ancora una volta il concetto filosofico secondo cui "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", evocato dall'espressione Né più né meno che comprende anche quest'ultima serie di fotografie.

Biografia dell’artista

Carlo Fei è nato nel 1955 a Firenze, dove vive e lavora. Laureato in pedagogia con una tesi sperimentale sull'utilizzo della fotografia di ritratto per casi di psicodiagnostica, ha compiuto anche studi musicali e fatto esperienza tecnica di laboratorio in chimica e fisica. Dalla fine degli anni settanta opera come fotografo professista nel mondo dell'arte, collaborando con gallerie, riviste, musei, istituzioni pubbliche e private fra cui il Centro Pecci di Prato, la Fondazione Pitti Discovery di Firenze, il Palazzo delle Papesse di Siena, il Museo Marino Marini di Firenze, la Galleria civica d'arte contemporanea di Modena. Dai primi anni Novanta ha sviluppato un autonomo percorso di ricerca artistica, presentato in mostre collettive e personali sia in Italia che all'estero.

Nel 2009 ha realizzato un multiplo in forma di scatola contente la serie di 12 stampe fotografiche di Project Val di Luce. Da questo è nato il successivo progetto editoriale Black Light, realizzato in collaborazione con il Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e pubblicato nel 2010 da SilvanaEditoriale, Milano. Il volume comprende 44 fotografie, una conversazione di Carlo Fei con Elio Grazioli e un contributo di Stefano Pezzato.

Entrambe le realizzazioni saranno presentate in occasione dell'esposizione al Museo Pecci Milano.

Comunicato stampa e immagini in alta risoluzione disponibili su
http://www.studiopesci.it/index.php?show=elenco&id=1044





Ufficio stampa
Centro Pecci

Silvia Bacci, s.bacci@centropecci.it
Ivan Aiazzi, i.aiazzi@centropecci.it
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci - Prato
Tel. +39 0574 531828 | Fax +39 0574 531901
www.centropecci.it

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nazionale

Studio Pesci di Federico Palazzoli
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