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déja.vu in collaborazione con MAMbo e Accademia di Belle Arti
presenta
R e n C o n T r e ///// I n c o n t r i e i n c u r s i o n i /////
14 Gennaio > 18 Febbraio 2010
A cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti, Paolo Parisi
giovedì 4 febbraio ///// h 18.00
Liliana Moro
"Rumori di fondo"
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna
Via don Minzoni 14, Bologna ///// Talk
Dopo il collettivo Arabeschi di Latte, l'Art Director della rivista
Mousse Francesco Valtolina e Alessio Ascari direttore di
Kaleidoscope invitati nel primo ciclo di incontri all'Accademia di
Belle Arti di Bologna e dedicato alla relazione tra arti visive,
design e architettura Ren Con Tre si trasferisce al MAMbo per
proseguire ciò che si è iniziato nel 2006: delineare attraverso il
racconto diretto dell'artista un panorama estetico italiano legato
alle produzioni e alla ricerca delle ultime generazioni. Gli artisti
invitati sono Liliana Moro, Italo Zuffi e Stefano Arienti hai quali
abbiamo chiesto di presentare la loro ricerca artistica scegliendo
liberamente la modalità in cui farlo, il format del Ren Con Tre
consente, infatti, di scegliere tra lecture, performance dal vivo,
presentazione di opere inedite o di pubblicazioni. Quest'anno i tre
incontri focalizzano e concentrano l'attenzione su uno solo degli
aspetti della ricerca di ognuno di loro. Liliana Moro (giovedì 4
febbraio) punta, nel suo intervento, sulla produzione sonora partendo
dai suoni del 1986 per arrivare alle ultime produzioni. Italo Zuffi
(giovedì 11 febbario) affronterà , invece, uno dei temi ricorrenti
nelle sue opere: "la competizione" per sviluppare un racconto attorno
a queste attitudini. Saranno eseguite due performace dal vivo da
quattro attori, la prima, e da un gruppo musicale, la seconda. Chiude
questo secondo ciclo di incontri Stefano Arienti (giovedì 18
febbraio) con un appassionante racconto, tra presentazione del lavoro
e vissuto, dei passaggi che hanno determinato il suo essere artista.
Liliana Moro (Milano 1961) si è diplomata allâAccademia di Belle
Arti di Brera con Luciano Fabro. Nel 1989 fonda a Milano, insieme a
altri artisti, lo Spazio di via Lazzaro Palazzi, che chiuderà nel
1993. Ha preso parte a numerose mostre internazionali personali e
collettivetra quali Documenta IX di Kassel (1992); la XLV Biennale di
Venezia curata da Achille Bonito Oliva (1993); PS1 New York (1999);
la Biennale di Valencia (2001); Palazzo delle Papesse, Siena (2002);
Fondazione Ambrosetti, Palazzolo sullâOglio, Brescia (2004); Centro
per Lâarte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (2004); CCA Wattis
Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2005), Galleria
Civica dâArte Contemporanea di Trento; Galleria Civica, Modena
(2006);Palazzo Reale, Milano; Italian Cultural Institute of Los
Angeles; Tel Aviv Museum of Art (2007); c/o Careof e Via Farini,
Milano; 15° Quadriennale dâarte di Roma, Palazzo delle Esposizioni,
Roma; Palazzo Grassi, Venezia (2008). Le sue opere fanno parte di
importanti collezioni pubbliche e private sia in Italia che
allâestero: Castello di Rivoli, GAM Torino, FNAC Parigi, FRAC Rhone-
Alpes/Nouveau Musée, Villeurbanne, Lyon, Centro per lâArte
Contemporanea Luigi Pecci, Prato.
Italo Zuffi (Imola, 1969) si diploma nel 1993 all'Accademia di Belle
Arti di Bologna, e nel 1997 ottiene il Master of Arts presso il
Central Saint Martins College of Art & Design di Londra. Nel 2001 gli
viene assegnata la Wheatley Bequest Fellowship in Sculpture presso
l'Institute of Art & Design, School of Art, di Birmingham (GB). Eâ
stato artist-in-residence a Helsinki presso lâUniversity of Art &
Design nel 1998; a Vienna, su invito del Bundeskanzleramt, nel 2003;
e in Francia presso il CIAV (Centre International dâArt Verrier) di
Meisenthal, nel 2004. Il suo lavoro è stato incluso nella
pubblicazione Espresso â arte oggi in Italia, edito da Electa nel
2000. Ha esposto in personali e collettive tra cui: Monotono, Vicenza
(2008), MAMbo, Bologna (2008), Newman Popiashvili Gallery, New York
(2007), Galleria Continua, Beijing (2005), Rocca Sforzesca, Imola
(2005), Le 36, Strasburgo (2004), Galleria Continua, San Gimignano
(2003 e 1999), Centre Cultural Bancaixa, Valencia (2003), GAM Villa
delle Rose, Bologna (2001).
Stefano Arienti (Asola, 1961) è nato in una famiglia contadina, dal
1980 si trasferisce a Milano, dove risiede tuttora. Nel 1986 si
laurea in Scienze Agrarie con una tesi di virologia. Partecipa alla
prima mostra collettiva nel 1985 alla ex fabbrica Brown Boveri, dove
incontra Corrado Levi, il suo primo maestro. Ha frequentato
l'ambiente artistico italiano, assieme ad altri giovani artisti, nel
momento di rinnovamento dopo le stagioni dominate dall'Arte Povera e
dalla Transavanguardia. Dal 1986 ha tenuto una serie di mostre
personali in gallerie d'arte italiane e straniere, ha partecipato a
numerose mostre collettive in tutto il mondo. Ha esposto al MAXXI,
Roma - GAMeC, Bergamo - Galleria Guenzani, Milano - Lehmann-Maupin,
New York - Fondazione Sandretto Rebaudengo, Torino - Castello di
Rivoli, Torino - Galleria In Arco, Torino- Palazzo Ducale,Mantova. Ha
di recente realizzato opere pensate per essere inserite in un
contesto museale come al Isabella Stewart Gardner Museum di Boston
nel 2007 o in spazi architettonici antichi come il Complesso
Monumentale Santo Spirito in Sassia a Roma nel 2009. Ha viaggiato
soprattutto in Europa, Nord America e India, partecipando a programmi
di residenza per artisti.
Col supporto di Accademia di Belle Arti di Bologna /// MAMbo âMuseo
dâArte Moderna di Bologna /// Regione Emilia-Romagna /// Fondazione
del Monte
Col contributo di Gruppo Hera /// Opere srl /// Atelier Biagetti ///
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Media partners UndoNet /// Exibart /// Mousse /// Kaleidoscope ///
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Radio Fujiko /// Edizioni Zero
Col Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ///
Ministero dell'Università e della Ricerca /// Provincia di
Bologna /// Comune di Bologna
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Liliana Moro
This is the End
2009
Installazione luminosa e sonora
dimensioni variabili
installazione al careof, DOCVA, Viafarini

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